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La storia dell’8 marzo

Celebrata ogni anno in Italia e in molti altri Paesi, vuole ricordare le
conquiste sociali e le discriminazioni di cui è stato ed è ancora oggetto il
genere femminile.

Nel corso degli anni si sono diffuse alcune storie sulla nascita della
festa della donna. Secondo alcuni, la Giornata internazionale della donna sarebbe 
nata per ricordare la dura repressione di una manifestazione sindacale realizzata da operaie tessili a New York, nel 1857. Altri ritengono invece che sarebbe stata istituita
per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie in una fabbrica
di camicie a New York l’8 marzo 1909: incendio che, in realtà, non si verificò
mai, a differenza di quello che invece causò 140 vittime il 25 marzo 1911.

La prima Giornata Nazionale della donna venne celebrata il 28 febbraio
1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che
scelse questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie
newyorkesi che, l’anno prima, avevano rivendicato con forza migliori
condizioni di lavoro. L’anno seguente la ricorrenza venne introdotta
anche in Europa sotto l’impulso dell’Internazionale Socialista per
promuovere i diritti delle donne e per sostenere la campagna in favore del
suffragio universale.

Nel 1914 si celebrò per la prima volta la festa della donna nella data dell’8 marzo.
Esattamente tre anni dopo, a San Pietroburgo, le donne protestarono per
chiedere a gran voce la fine della guerra, seguita quattro giorni dopo
dalla caduta dello zar. Il governo provvisorio che nacque concesse alle
donne il diritto di voto.

Soltanto nel 1946, è stata invece individuata la mimosa come ‘simbolo’
ufficiale di questa ricorrenza. Una scelta che si deve alla stagione di fioritura di questa pianta,
sempre nei primi giorni di marzo. Il giallo, inoltre, è il colore
che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, diventando così
metafora delle donne che si sono battute per l’uguaglianza di genere.

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Francesca Tirinnanzi
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